mercoledì 30 marzo 2011

'Ndrangheta/ Il vescovo di Mileto "Via i mafiosi dalle processioni"

«Chiedo ai pastori di essere più coraggiosi e uniti. A loro voglio proporre un suggerimento pratico di rottura». Così si è rivolto ai suoi sacerdoti monsignor Luigi Renzo, vescovo di Mileto-Nicotera-Tropea, in provincia di Vibo Valentia, chiedendo loro di evitare infiltrazioni mafiose nelle processioni.

   Il tema, ricorda Famiglia Cristiana nella sua edizione online, era già emerso l'anno scorso per la tradizionale
processione pasquale dell'Affruntata a Sant'Onofrio (Vibo Valentia), rinviata dal vescovo per possibili partecipazioni mafiose. Ma ora mons. Renzo ritorna sull'argomento con una notificazione ufficiale e una proposta molto forte: invita le confraternite a «rinunciare a certi pretesi privilegi e di mostrarsi più collaborativi con i Parroci» e chiede di «affidare ai giovani che frequentano la parrocchia e sono veramente impegnati in un cammino di fede l'opportunità di portare loro le statue e di renderli protagonisti anche nell'organizzazione».
   Il vescovo conferma la volontà di valorizzare al massimo «significative tradizioni popolari», come «occasione preziosa per educare i fedeli», ma invita soprattutto a rendersi conto del valore dei gesti «a non lasciarsi espropriare di ciò che appartiene alla ricchezza e al patrimonio religioso del nostro
popolo». E insiste: «Il Risorto che festeggiamo nell'Affruntata viene incontro a noi vittorioso sul male per
coinvolgerci nel suo progetto di bene e di amore totale, in vista di una umanità nuova, finalmente libera da ogni fenomeno moralmente negativo. La Pasqua e i suoi riti memoriali, in particolare, non possono assolutamente convivere con fenomeni di mafia e mafiosità, di doppiezza di vita e quant'altro, ma
gridano senza mezzi termini che è finito il tempo dell'odio, della violenza, delle vendette, della disonestà, delle
divisioni e spaccature spesso gravi dentro le stesse nostre comunità parrocchiali». C'è il bisogno di «vigilare perchè la valenza di profonda religiosità non sia disturbata da interferenze estranee» e «non vale la scusa che bisogna accogliere la pecorella smarrita».   Le indicazioni, spiega ancora Famiglia Cristiana, prendono spunto da una delle più sentite manifestazioni religiose «i riti di Pasqua in molte parrocchie della diocesi culminano con la tradizionale rappresentazione dell'Affruntata, o anche detta 'Ncrinata, durante la quale viene sceneggiato l'incontro del Risorto con la Madonna e San Giovanni Evangelista».

Nessun commento:

Posta un commento