martedì 19 ottobre 2010

Un blog sulla Calabria sottosopra

Cari amici da stasera comincio a postare da questo blog e abbandonerò per un po' di tempo il mio blog solito http://www.cinquelire.info/. Lo faccio perché credo sia possibile aprire un dibattito attorno al libro che ho scritto. Che non è solo un libro sulla 'ndrangheta considerato che è soprattutto un libro sulla Calabria e i calabresi.  Vi chiedo di darmi suggerimenti, spunti, consigli. Di aiutarmi a capire meglio. Di contribuire ad animare un dibattito su una regione che troppo spesso viene dimenticata e torna  a essere ricordata solo per fatti spiacevoli. La Calabria è una terra meravigliosa, abitata da persone perbene. ma è anche una terra che ha smarrito la bussola, che non trova più la strada per crescere.
E vi sono poi i calabresi, purtroppo ancora tanti, abituati mantenere lo statu quo, a evitare i cambiamenti, a combattere con tutte le loro forze gli uomini che del cambiamento (qualsiasi cambiamento) sono i fautori. Non ci sono solo gli 'ndranghetisti da questa parte, vi sono anche quelli che si dicono perbene, i timorati di Dio solo a parole, che hanno paura di perdere privilegi e a volte anche soldi. Oggi i nemici individuati da certuni sono i forestieri, io potrei essere tra quelli considerato che il mio libro mette in luce un sistema di potere trasversale in cui il blocco di potere che ha governato sin qui la Calabria (di destra e di sinistra) ha provato a fermare la libertà di impresa, la concorrenza e spesso, a dispetto delle dichiarazioni pubbliche, anche la giustizia sociale. La Calabria, come si è visto, non è un problema dei calabresi ma un tema che ci riguarda, perché riguarda la tenuta della nostra democrazia. Quello che siamo e quello che vogliamo essere. Parliamone.

1 commento:

  1. Mi trovo spesso a parlare e scrivere di Calabria, devo stare attento a non essere duro perchè non vorrei tirarmi addosso le ire di chi ancora crede all'utopia di una rinascita e una speranza . Quindi il mio contributo a questo blog vuole essere quello di un cittadino calabrese di un ex innamorato della mia terra che vuole aprire gli occhi e dirsi la verità. si voglio non provocare non esagerare, ma contribuire con asprezza con durezza a far presente che la società civile è stata assente per anni, ha delegato poteri funzioni ruoli ad una banda di criminali, politici e non, che hanno abusato violentato della terra e della sua gente. La colpa non è solo dei violentatori ma anche di chi ha subito per decenni sopprusi continuati facendosi illudere ad un domani migliore. Le promesse l'illusione di un bricciolo di pane, la speranza che politcanti di turno hanno dato a gente che cheideva con dignità il posto di lavoro ha fatto si che si eprdesse la dignità stessa dell'essere umano.
    Io voglio essere duro, provocatore, non devo certo avere il consneso elettorale, voglio provocare tutti i calabresi, oggi abbiamo quello che ci meritiamo.
    Abbiamo una terra violentata abbioamo una società distrutta , questo abbiamo contribuito a fare dando voti a politicanti criminali.
    Questa storia dura da decenni, perche dovrebbe cambiare? non lo so forse per la consapevolezza che abbiamo toccato il fondo? forse?
    Il risveglio della coscienza il riappropiarsi della propria dignità il riprenderci la voglia di combattere per esere liberi e vivere in un apese civili e democratico forse può generare il miracolo della "risurrezione" della nsotra terra e dei suoi cittadini.
    Da cattolico credo nei miracoli forse meno da calabrese.
    Spero che questo blog possa contribuire a far aprire gli occhi e la mente a chi per troppi anni li ha avuti chiusi.
    Grazie
    Antonino De Masi

    RispondiElimina